martedì 12 marzo 2013

Torino e le lotte per il controllo dell'Italia



Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente Torino venne coinvolta nelle lotte per il controllo dell’Italia

Intorno al 493 i Burgundi capeggiati da Gundobado, loro re, chiamati da Odoacre in suo aiuto si dedicarono al saccheggio della regione riportando oltre le Alpi un ampio bottino in beni e schiavi.

Quando, infine, Teodorico riuscì ad avere il sopravvento sul suo avversario fu il vescovo di Torino, Vittore, insieme ad Epifanio, vescovo di Pavia, a ricevere l'incarico di recarsi a Lione, da Gundobado, per esigere la restituzione di coloro che erano stati catturati e resi schiavi durante le razzie.

Oltre a questo avvenimento ben poco sappiamo di ciò che accadde alla città durante la dominazione dei Goti, tranne i nomi di alcuni vescovi che si succedettero nella guida della diocesi: Tigridio intorno al 501, Rufo tra il 550 ed il 560 e Ursicino dal 562 al 609. Ursicino, che fu spettatore della conquista longobarda, si oppose invano alla decisione del re franco di Borgogna, Gontrad,(che aveva occupato le valli di Susa e di Aosta fino alle chiuse) di distaccare la Maurienne dalla diocesi di Torino.



Nel 569 la città venne occupata dai Longobardi che la posero a capo di uno dei ducati di confine con le terre dei Franchi, è probabile che a questo periodo risalga la trasformazione di alcune strutture cittadine in edifici fortificati.

Nel 590 Agilulfo, duca di Torino, sposò Teodolinda, vedova di re Autari e l’anno seguente venne riconosciuto re. Adattò a proprio palazzo gli edifici esistenti nell’attuale piazza IV Marzo. Per volere della moglie cattolica venne proclamato patrono della città San Giovanni Battista e probabilmente fu eretta una chiesa dove oggi sorge il Duomo.

Nel 773 Carlo Magno entrò in Torino dopo aver sconfitto i longobardi ed insediò nella città suoi rappresentanti rendendo la città contea franca.

Nel 1035 Olderico Manfredi morì lasciando solamente tre figlie, la maggiore delle quali Adelaide che divenne erede della marca torinese, e, dopo essere rimasta vedova due volte, sposò Oddone figlio del primo conte di Moriana Umberto.

Alla morte di Adelaide si pose il problema della successione nel controllo di Torino, unico discendente dei Savoia era Umberto, figlio di Amedeo II. In questo periodi si inserì il potere vescovile che ottenne il controllo della città. Il comune ed il vescovo fecero spesso fronte compatto contro i Savoia che ancora non avevano rinunciato al potere.

Torino subì l’influenza di Carlo d’Angiò ma fu di breve durata, nel 1276 Guglielmo VII del Monferrato occupò Torino e si insediò come signore. Nel 1280 venne catturato da truppe fedeli alla casa Savoia e come riscatto dovette cedere Torino a Tommaso di Savoia che divenne uno stato vassallo della contea dei Savoia e i suoi signori furono i Principi d’Acaja. Tra il 1359ed il 1360 Amedeo I detto il Conte Verde occupò militarmente Torino ed il resto del Piemonte, nel 1362 la città venne restituita a Giacomo di Savoia Acaja.

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