venerdì 5 settembre 2014

Ciao Beppe

In via Villa della Regina c'era un bar latteria, entrando si veniva catapultati nel passato, a destra il bancone bar con alti sgabelli per mangiare, a sinistra il banco degli affettati e nella saletta dietro tavolini ed il banco frigo per le bibite. Tutto fermo agli anni 60. Lì si sfornava il panino più famoso e più buono di Torino, il Piccantino. Beppe preparava e Fiorenzo faceva i conti, (e mai uno sconto) sempre pieno a pranzo, hanno sfamato generazioni di studenti, era come sentirsi a casa, Beppe sempre con il fornetto caldo, e quella ricetta un po' speciale: pane, arrosto di tacchino, salsa bernese, robiola Osella e quel mix di spezie segrete ed un po' piccantine.... 
Da un paio d'anni sento la mancanza del mio panino preferito, e del mio posticino preferito, ora ho l'amara certezza che tutto ciò rimarrà solo un ricordo, ma un bellissimo ricordo. 
L'enoteca della Contrada di Giancarlo ed Adelina e la latteria di Beppe e Fiorenzo rimarranno nel mio cuore, locali ricchi di storia e soprattutto di storie. 

giovedì 4 settembre 2014

Palazzo Carignano



PALAZZO CARIGNANO è un edificio storico costruito, per ordine di Emanuele Filiberto Il Muto, dall'architetto Guarino Guarini. I lavori iniziarono nel 1679 e si conclusero nel 1685.
Nel palazzo nacquero i sovrani Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II. Nel 1831 il palazzo venne ceduto al Demanio e vi alloggiò il Consiglio di Stato e la Direzione delle Poste. 
Nel 1848 venne destinato a sede della Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino e l'architetto Carlo Sada ne modificò il salone delle feste.
Nel 1861 con il primo Parlamento Italiano l'architetto Amedeo Peyron inizio i lavori per ingrandire l'aula preposta per le riunioni, ma non venne mai utilizzata perché la Capitale venne trasferita a Firenze.Intanto, nel 1863 venne ampliato l'edificio verso Piazza Carlo Alberto su progetto dell'architetto Domenico Ferri.
L'edificio rappresenta una delle opere più importanti del Barocco piemontese. La stupenda facciata alterna tratti concavi e parti convesse. 
I'imponente fregio presente sulla facciata "QVI NACQVE VITTORIO EMANUELE II" fu aggiunto nel 1884 da Carlo Ceppi.

La facciata posteriore è in stile eclettico, con pietra bianca e stucchi rosa, con lesene fastose e colonne.
 Essa era la facciata interna del palazzo quando fu residenza sabauda, questa facciata affaccia su quello che era il giardino interno ed oggi è piazza Carlo Alberto, il palazzo sì raccordava tramite mura di cinta alla struttura delle scuderie, oggi Biblioteca Nazionale.
Al centro della piazza la statua di Gioberti dello scultore Alberoni.